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  < Marzo 2005 

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Dibattito aperto sul futuro dell'immigrazione

UU.EE.  RITORNA L’ITALIANO IN SALA STAMPA

ACCORDO TRA ITALIA E
"CORPORACIÒN ANDINA DE FOMENTO"

Hilda Guevara lungometraggio  sull’America Latina a Cremona

L’emigrazione lucana in Brasile.

Corso di laurea telematico in Lingua e cultura italiana

  Storia e Storie 2005

TESORO PRECOLOMBIANO RESTITUITO AL PERÙ

PREMIO CAMPIELLO ANCHE ALL’ESTERO


 

UU.EE.  RITORNA L’ITALIANO IN SALA STAMPA
PER L’EUROPARLAMENTARE ANTONIOZZI NON VA AFFIEVOLITA LA TENSIONE

Buone notizie per la lingua italiana, dopo le proteste suscitate dalla decisione di escludere l'italiano e lo spagnolo, tra le lingue tradotte, durante le conferenze stampa dei commissari Ue in giorni diversi dal mercoledì. 'Dopo avere consultato l'Associazione della stampa estera – ha dichiarato oggi, 15 marzo, il portavoce della Commissione, Francoise Le Bail - abbiamo deciso di reintrodurre la traduzione in tutte le lingue, tutte le volte che sarà possibile, per le conferenze stampa che si tengono in giorni diversi dal mercoledì”. Secondo quanto deciso, quindi, il mercoledì, giorno in cui si riunisce l'Eurogoverno, la traduzione resterà garantita in tutte le lingue, mentre negli altri giorni, quando non sono previste conferenze stampa, i lavori si svolgeranno in inglese e francese. Sulla questione delle lingue di lavoro della Commissione europea è intervenuto anche Alfredo Antoniozzi, eurodeputato di Forza Italia, che aveva presentato un'interrogazione all'Eurogoverno, nella quale chiedeva un uso più diffuso dell'italiano tra le lingue di lavoro. 'Vi è la conferma che – ha dichiarato - a norma del regolamento del Consiglio, tutte le lingue ufficiali sono allo stesso tempo lingue di lavoro e possono quindi essere utilizzate a pieno diritto e al medesimo titolo nelle istituzioni. Niente di più che una mera presunzione di uguaglianza che però nella pratica, come ammette la stessa Commissione, viene modificata dal regolamento interno della Commissione, che fissa il quadro del regime linguistico applicabile'. In merito alle traduzioni delle conferenze stampa, l’eurodeputato ha dichiarato che “non va affievolita la tensione sulla questione, legittimamente sollevata”, auspicando tra l’altro anche la risoluzione del problema della mancanza del portavoce italiano. (aise)


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FIRMATO ALLA FARNESINA UN ACCORDO TRA ITALIA E "CORPORACIÒN ANDINA DE FOMENTO"
LA BANCA CHE PROMUOVE LO SVILUPPO SOSTENIBILE SI PRESENTA AGLI IMPRENDITORI ITALIANI

 "Siamo un ombrello che si apre quando piove". Così Enrique Garcia, presidente della banca di sviluppo regionale "Corporaciòn Andina de Fomento" – Caf – ha sintetizzato il ruolo del suo Istituto nella presentazione alle imprese italiane avvenuta questa mattina, 15 marzo, alla Farnesina.  L’incontro è seguito alla firma di un accordo tra Caf e l’Italia, con cui il nostro Governo, ha sottolineato il Direttore Generale per le Americhe del Mae, Ludovico Ortona, "intende suggellare l’importanza acquisita dalla Caf e sottolineare la considerazione che l’Italia ha da sempre per i Paesi andini". L’accordo, firmato da Garcia e, per il Governo italiano, dal Sottosegretario agli Affari Esteri, Giampaolo Bettamio, porta "reciproci benefici. Da un lato – ha sottolineato ancora Ortona – l’Istituto andino cerca un partner importante per beneficiare della sua esperienza. Dall’altro, l’Italia trova nella Caf un forte elemento catalizzatore delle risorse investite in America Latina".  La Caf è, dunque, una banca che promuove lo sviluppo sostenibile e l'integrazione regionale, "mediante un'efficiente mobilitazione di risorse per la prestazione opportuna di servizi finanziari multipli, di alto valore aggregato, a clienti del settore pubblico e privato dei paesi azionisti". Una "grande protagonista" l’ha definita oggi il Segretario Generale del Mae, Umberto Vattani, che condivide con l’Italia i suoi obiettivi. Una banca che, negli ultimi anni, è molto cresciuta grazie ai suoi nuovi azionisti e ai finanziamenti pubblici e privati. Una realtà "che il Mae è orgoglioso di ospitare" ha sottolineato Vattani che ha aggiunto come l’accordo firmato oggi "debba diventare il quadro di riferimento per i rapporti di cooperazione tra Italia e America Latina".  Un concetto ribadito anche dal Sottosegretario Bettamio, che ha aggiunto come l’accordo Italia-Caf rappresenti un’opportunità estremamente interessante per le nostre imprese. La Caf, infatti, è specializzata in finanziamenti, infrastrutture e interventi nel settore sociale. C’è sempre, dunque, una particolare attenzione al capitale umano, imprinting sottolineato anche dalla massiccia presenza del settore no-profit coinvolto nelle operazione dell’Istituto. "Anche l’Italia – ha sottolineato Bettamio – diventerà, in tempi medi, membro della Caf. Per il momento noi ci impegneremo non solo a informare le imprese italiane, ma anche ad accompagnarle nella loro eventuale avventura andina, anche attraverso la collaborazione delle nostre ambasciate, camere di commercio e tutte le altre rappresentanze diplomatiche italiane". Di numeri e progetti ha, infine, parlato il presidente Garcia. 9.617 miliardi di dollari di crediti. 208 milioni di dollari di profitti. L’80% degli utili reinvestiti, con il restante 20% che confluisce in un fondo speciale poi ridistribuito ai Paesi membri. Un 55% di finanziamenti, che fa della Caf il primo finanziatore esterno dei Paesi Andini. Più un supporto al microcredito pari al 14% del totale.  Una situazione che ha presentato ai membri dell’economia e della finanza italiana riuniti alla Farnesina una situazione florida e appetibile nonostante la realistica analisi che lo stesso Garcia ha fatto dell’economia del Sud America. "Abbiamo avuto quest’anno – ha spiegato il Presidente della Caf – un tasso di crescita del 6,1%: il migliore degli ultimi 25 anni. è cresciuto anche il reddito pro-capite e l’occupazione". Le ragioni, per Garcia, vanno ricercate nella ripresa dell’economia Usa, da un lato, e dalla domanda cinese, dall’altra. "I flussi di capitale estero - ha continuato Garcia – dopo anni di crisi, sono aumentate. Ma dobbiamo essere realisti: abbiamo molta esportazione, ma di pochi prodotti. C’è ancora una propensione al risparmio troppo bassa (il 19% contro il 35% dell’Asia), siamo indietro sul fronte competitività e la distribuzione del reddito è decisamente iniqua". Fattori, questi, che fanno si che il livello di povertà e con esso il disagio sociale sia ancora alto. "Per questo – ha ribadito garcia – la Caf vuole rinnovare, ridisegnare l’agenda dello sviluppo. Vogliamo adottare un approccio diverso che coniughi la stabilità macroeconomica con l’efficienza e la competitività. Ci vuole – ha proseguito – una crescita sostenuta e sostenibile, di alta qualità, che rispetti le differenze culturali". Un approccio, dunque, che porti ad aumentare la propensione al risparmio almeno fino al 25-28%, e ad investire in tutti i settori del capitale (finanziario, umano e sociale).  Un modo di pensare e lavorare di successo: nel 1970, alla sua nascita, la Caf raggruppava solo Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela. Oggi annovera tra i suoi membri anche Argentina, Brasile, Cile, Costa Rica, Spagna, Giamaica, Messico, Panama, Paraguay, Trinidad e Tobago e Uruguay. Negli ultimi anni, attraverso il suo programma IIRSA, la Caf ha finanziato 32 progetti nel settore comunicazioni e sviluppo per un ammontare di 2 miliardi di dollari. Attraverso il Pac – Progama Andino de Competitividad - la Caf sostiene 32 microistituzioni e piccole imprese. Ha iniziato collaborazioni con varie università, anche americane. Promuove programmi di tutela ambientale in conformità al protocollo di Kyoto. Un sistema, come detto, che è stato delineato in modo chiaro e appetibile. "Ci sono opportunità di lavorare per e con la Caf. Noi – ha concluso Garcia - forniremo l’ambiente ideale per accogliere i vostri finanziamenti". (m.cipollone\ aise)
 

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Mercoledì 30 MARZO 2005 alle ore 17,00
Presso il prestigioso Caffè Letterario Fiorentino
GIUBBE ROSSE
 Piazza della Repubblica 13/14r - 50123 - Firenze
Analisi storico letteraria del libro
Casa Confiança
di Carlos e Carmine Marotta Attucci Editrice

Il professor Panella Dott. Giuseppe Università Scuola Normale Superiore - Pisa Critico Letterario farà una analisi storico letteraria del libro  Casa Confiança di Carlos e Carmine Marotta Attucci Editrice Saranno, inoltre, presenti: Attucci prof. Alessandro - Titolare Attucci Editrice Carmine Marotta - Autore Casa Confiança
Il Caffè "Giubbe Rosse" è tra i più famosi ritrovi letterari italiani e stranieri. All'inizio del'900 come Birreria dei fratelli Reininghaus ed in seguito con l'attuale nome derivato dal colore delle giubbe dei camerieri, ha ospitato le stagioni del Futurismo e delle successive tendenze. Le famose riviste "La Voce", "Lacerba", "Solaria" ed altre anche recenti, devono qualcosa a questo Caffè, dove poeti, artisti ed intellettuali si sono confrontati e scontrati. Personaggi come Marinetti, Papini, Prezzolini, Campana, Gadda, Boccioni, Montale e moltissimi altri, in differenti epoche e situazioni culturali, hanno fatto delle "Giubbe Rosse" un crocevia della storia letteraria del'900.
Ma anche attualmente continuano gli incontri Letterari alle "Giubbe Rosse" frequentati da artisti e intellettuali di ogni tendenza, che fanno di questo Caffè Letterario un portofranco della cultura e dell'arte.
L’emigrazione lucana in Brasile.
Ma non solo. Anche mode, visi, sentimenti raccontati dalle immagini del passato.
Questi, i contenuti del libro di Carmine Marotta, Casa Confiança, che descrive i primi 30 anni di vita di Jequiè, cittadina nello stato di Bahia fondata da un gruppo di lucani pionieri, partiti da un piccolo paese della Basilicata, Trecchina, alla volta di Salvador (Bahia) in Brasile. Tra questi, il nonno dell’autore, Carlos Marotta. Il libro, che é stato premiato in diversi concorsi letterari internazionali, ed é stato inserito fra i testi di rilevanza scientifica per lo studio sistematico dell'emigrazione italiana nel mondo, si fonda su centinaia di lettere e fotografie rinvenute da Carmine Marotta e appartenenti alla storia di migrante del nonno. Scopo del libro, mettere a disposizione di tutti quel materiale fotografico che rappresenta più periodi della vita dei trecchinesi sia in paese che all'estero. Al materiale fotografico, è stato aggiunto una relazione del nonno Carmine, indirizzata al Dott. Antonio Lomanto Junior, con la quale si racconta la storia della fondazione di Jequié, scendendo anche nei minimi particolari di quelli che furono i primi anni ed i primi fatti che caratterizzarono poi la vita e il commercio di Jequié e della sua regione. “L'emigrazione verso il Sud America – scrive Carmine Marotta - ha segnato, e non poco, la vita dei Trecchinesi, che, già dalla fine dell'800 si imbarcavano dai porti di Napoli o di Genova sui transatlantici della speranza per raggiungere l'America. Molti furono dei veri pionieri, comprarono terreni, costruirono fazende e dove inizialmente c'era terra incolta nacquero i primi nuclei abitati per poi diventare man mano sempre più grandi fino a raggiungere, in alcuni casi, come verificatosi a Jequiè, nello stato di Bahia, delle vere e proprie città con migliaia di abitanti”. Carmine Marotta, nipote, é nato nel 1957 a Trecchina e qui é vissuto fino al 1987, anno in cui si é trasferito a Prato, dove attualmente vive. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche di geologia, speleologia e geomorfologia. Da alcuni anni, sta effettuando delle approfondite ricerche, con la collaborazione dal Brasile di Eduardo Sarno, sulla comunità trecchinese che visse in Jequié. Grazie a queste ricerche sta ultimando, proprio in questi mesi, un altro libro che conterrà documenti storici commerciali della comunità trecchinese in Jequié e che ha come argomento conduttore lo sviluppo economico e commerciale di Jequié dalla fine dell'800 alla metà del 900.
Maggiori informazioni si possono trovare sul sito www.casaconfianca.org , che racconta della storia della emigrazione lucana in Brasile, a Jequiè nello stato di Bahia.
Per maggiori informazioni contattare: 338-5973541 oppure
http://www.casaconfianca.org/
Giubbe Rosse - Piazza della Repubblica 13/14r - 50123 - Firenze
Nota tratta dal sito
http://www.giubberosse.it/

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PUBBLICO DIBATTITO SULLE MIGRAZIONI PER MOTIVI ECONOMICI: UN FORUM APERTO FINO AL 15 APRILE 2005

Dibattito aperto sul futuro dell'immigrazione in Europa: nel 2001 la Commissione ha adottato una proposta di direttiva relativa alle condizioni d'ingresso e di soggiorno dei cittadini di paesi terzi che intendono svolgere attività di lavoro subordinato o autonomo (COM(2001)386), senza tuttavia ricevere un adeguato sostegno politico dal Consiglio. Nel giugno 2003 la Commissione ha pubblicato una comunicazione su immigrazione, integrazione e occupazione in cui prende atto dell'impatto sull'economia del declino demografico e dell'invecchiamento delle popolazioni e sottolinea la necessità di riesaminare le politiche in materia di immigrazione sul lungo periodo. Ha posto in risalto l'importanza del dibattito sulla migrazione economica anche Il Consiglio europeo del 4-5 novembre 2004 (che ha approvato il programma dell'Aia il nuovo programma pluriennale sul rafforzamento della libertà, della sicurezza e della giustizia), ha invitato la Commissione a presentare un programma politico in materia di migrazione legale che includa procedure di ammissione, che consentano di reagire rapidamente alla domanda fluttuante di manodopera straniera nel mercato del lavoro entro il 2005, tenuto conto dei risultati delle discussioni sul Libro verde in materia di migrazione a scopo di lavoro, delle migliori pratiche negli Stati membri e della loro importanza per l'attuazione della strategia di Lisbona. Per questi motivi, la Commissione europea ha dato il via ad un pubblico dibattito sulle migrazioni per motivi economici, sulla base del Libro verde "Sull'approccio dell'Unione europea alla gestione della migrazione economica", presentato dal Commissario responsabile di Giustizia, libertà e sicurezza, il vicepresidente Franco Frattini, in accordo con il Commissario Vladimir Spidla, responsabile della Commissione Impiego, affari sociali e pari opportunità. E' da sottolineare che il Libro verde intende approfondire i termini della forma più appropriata che dovrebbe assumere la normativa comunitaria in materia di ammissione dei migranti economici, senza peraltro interferire nella responsabilità degli Stati Membri di determinare il numero di immigrati da ammettere sul propri territorio. Sulla questione, la Commissione organizzerà un'audizione pubblica nel 2005 e ingloberà gli esiti di tale dibattito in un piano strategico sulla migrazione legale, conformemente con il programma dell'Aia, che dovrà essere pronto entro la fine del 2005. Nel merito, il vicepresidente Frattini, ha dichiarato: "È giunto il momento di optare per un approccio bottom-up piuttosto che top-down e di sentire in primo luogo tutti gli attori interessati. Sono pienamente consapevole delle posizioni divergenti di Stati membri, Parlamento europeo, sindacati, datori di lavoro e altre parti in causa, nonché delle loro diverse esigenze. "Queste diverse vedute vanno tuttavia conciliate, se si vuole che l'Europa segua una strategia globale comune in materia di migrazioni economiche tenendo conto delle mutazioni demografiche e permettendo una migliore gestione dei flussi migratori. Cio' è determinante per il raggiungimento dell'obiettivo dell'UE di rendere l'economia più competitiva, oltre che per il coronamento della strategia di Lisbona."
Chi fosse interessato ad intervenire direttamente con un proprio contributo lo può fare con una e mail all'indirizzo :
jls-economic-migration@cec.eu.int , entro il 15 aprile.

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AL VIA LA 43ª EDIZIONE DEL PREMIO CAMPIELLO:
PER LA PRIMA VOLTA IL PREMIO CAMPIELLO LETTERATURA E IL CAMPIELLO GIOVANI ANCHE ALL’ESTERO

La Fondazione Il Campiello, istituita dagli Industriali del Veneto, mantenendo fede all'obiettivo di contribuire alla diffusione della narrativa contemporanea italiana, allarga anche all'estero il proprio raggio d'azione. Per la prima volta passa la frontiera con l'istituzione di un Premio che si rivolge ad opere di narrativa italiana contemporanea pubblicate e tradotte in lingua straniera e che vuole dare un riconoscimento anche a traduttori ed editori. Si tratta di un'iniziativa che vuole favorire la diffusione della nostra cultura letteraria e che, nell'intenzione dei promotori, sarà itinerante, coinvolgendo numerosi Paesi stranieri. La prima edizione interesserà la Germania.
"Partire dalla Germania è stata una scelta", dice Walter Fortuna, Presidente del Comitato di gestione del Premio Campiello. "Perché, infatti, l'iniziativa possa essere realizzata, è fondamentale la collaborazione attiva degli Istituti Italiani di Cultura e, in Germania, abbiamo trovato un ottimo interlocutore nel direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Berlino, Renato Cristin, che ci ha messo nelle condizioni migliori per poter realizzare l'iniziativa. Il prossimo 25 febbraio - continua Fortuna - saremo infatti a Berlino dove, presso l'Ambasciata Italiana, la presenteremo ufficialmente".
Per il Premio Campiello Letteratura, gli appuntamenti principali della 43/a edizione sono l'11 giugno, a Padova, per la scelta della "cinquina" e il 17 settembre per la cerimonia di premiazione, che si svolgerà a Venezia al Teatro La Fenice. Dalla Selezione della "cinquina" alla cerimonia di premiazione ci saranno poi una serie di iniziative che porteranno in giro per l'Italia gli autori finalisti. Per la 43/a edizione del Premio Campiello Letteratura, la Giuria dei Letterati è composta dalla filologa Paola Bianchi de Vecchi, dal sociologo Domenico De Masi, dal giornalista Guido Gentili, dagli ambasciatori Antonio Puri Purini e Umberto Vattani, dal critico letterario Lorenzo Mondo, dalla traduttrice e scrittrice Elena Loewenthal, dal regista e scrittore Folco Quilici, già componenti della Giuria del 2004. Entrano inoltre due nuovi giurati: si tratta del linguista Gianluigi Beccaria, docente di Letteratura italiana all'Università di Torino, e Paolo Di Stefano, scrittore e giornalista de "Il Corriere della Sera". Con la definizione della Giuria parte ufficialmente il concorso, al quale possono partecipare romanzi pubblicati per la prima volta in volume nel periodo compreso tra il 1° maggio 2004 e il 30 aprile 2005.
L'11 giugno la Giuria dei Letterati oltre a selezionare la "cinquina", il cui vincitore sarà poi affidato al giudizio della Giuria dei 300, renderà noto il vincitore del Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito all'opera di esordio di uno scrittore al di sotto dei 35 anni d'età, che nel 2004, per la sua prima edizione, è stato assegnato a Valeria Parrella per "Mosca più balena". Internazionalizzazione anche per il Campiello Giovani. Per la decima edizione del concorso riservato ai ragazzi tra i 15 e i 20 anni di età e allargato anche a quelli di lingua italiana residenti all'estero, la Fondazione Il Campiello ha diffuso il bando anche oltre i confini nazionali, grazie alla collaborazione degli Istituti Italiani di Cultura in Europa e nei Paesi extraeuropei con forte presenza di comunità italiane.  "La nostra richiesta di collaborazione è stata accolta con interesse, curiosità e partecipazione - spiega Walter Fortuna -, numerose le richieste di informazione provenienti in particolar modo da Spagna, Germania, Croazia, ma anche dal Canada e Brasile, siamo pertanto fiduciosi in una buona partecipazione anche dall'estero". La chiusura del bando del Campiello Giovani è il prossimo 18 febbraio. (aise)
 

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Circolo “Hilda Guevara” Cremona
 GIOVEDI’ 17 MARZO 2005 Ore 20,45
Presso TEATRO MONTEVERDI,
Via Dante 149 CREMONA

ll giornalista FULVIO GRIMALDI presenta il suo ultimo lungometraggio di grande attualità sull’America Latina:
Parleremo con lui dell’ALBA del Continente Latino Americano, dell’attualità dalla Rivoluzione cubana, dei piqueteros argentini, dei movimenti brasiliani, della rivoluzione bolivariana del Venezuela…. INGRESSO LIBERO
C.i.p. Ass.Naz.Am.Italia-Cuba
 

 

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Corso di laurea telematico in Lingua e cultura italiana

Sono aperte le iscrizioni al Corso di laurea telematico in Lingua e cultura italiana impartito dal Consorzio interuniversitario ICoN Italian Culture on the Net http://www.italicon.it/  E' anche possibile fare domanda di una tra le borse di studio messe a disposizione da ICoN: 20 Borse di studio ICoN annuali a copertura totale delle quote di immatricolazione per l'iscrizione con tutorato riservate a cittadini residenti in America Latina, Africa, Albania, Bielorussia, Bosia-Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Polonia, Rep. Ceca, Rep. Moldava, Rep. Slovacca, Romania, Russia, Serbia, Slovenia, Turchia, Ucraina, Ungheria.
20 Borse di studio ICoN annuali a copertura parziale delle quote di immatricolazione al I anno accademico in autoapprendimento riservate a cittadini residenti all'estero. 20 Borse di studio ICoN annuali per campani e siciliani all'estero e loro discendenti per l'iscrizione al I anno con tutorato. 10 Borse di studio ICoN annuali per lombardi all'estero e loro discendenti per l'iscrizione al I anno con tutorato. 7 Borse di studio ICoN annuali per lucani all'estero e loro discendenti per l'iscrizione al I anno con tutorato residenti in: Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Panama, Perù, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera, Uruguay, Venezuela. Bandi e ulteriori informazioni al link
http://www.italicon.it/index.asp?SECTION=MNUINFO_L&SECTIONID=02&P=laurea/bandi 
Laura De Renzis Responsabile Relazioni Esterne ICoN Italian Culture on the Net
http://www.italicon.it/ 
via S. Maria 36 - I- 56126 Pisa
derenzis@italicon.it Tel. +39 050 221 26 91 FAX:+39 050 221 26 97

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TESORO PRECOLOMBIANO RESTITUITO AL PERÙ

La foto della bella maschera di Sicán che sarà restituita da Roma, Italia, al Perù. Misura 30 per 50 centimetri. Si sa che questo pezzo d'oro faceva parte del telo mortuario con cui si avvolgevano i nobili. 
La cultura Sicán si sviluppò nella costa nel nord del Perù, nella regione Lambayeque, nel secolo XI dc. 

Questo reperto archeologico è stato recuperato dalle autorità italiane che hanno assicurato di riconsegnarlo allo Stato Peruviano. Attualmente è in una mostra speciale a Roma ed alla fine di marzo sarà riportato in Perù 
Il presidente italiano Carlo Azeglio Ciampi, adempiendo ad una promessa annunciata alcune settimane fa, ha restituito allo Stato Peruviano una preziosa maschera d'oro della cultura Sicán recuperata grazie al lodevole lavoro dei Carabinieri per la Tutela e Salvaguardia del patrimonio artistico del paese. 
La cerimonia di consegna si è tenuta nel salone delle Bandiere, nel Palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana. In mostra, la maschera di Sicán, è posta vicino ad una sorprendente testa d'avorio del I° secolo a.C. dell'antico impero romano, recuperata anche questa dai Carabinieri. 
Settimane fa, Azeglio Ciampi disse che avrebbe restituito al Perù il pezzo di Sicán, ma dopo avere esposta nel suo paese. Nella mostra che si è inaugurata nei giorni scorsi era presente, oltre al presidente italiano, il ministro della Cultura Giuliano Urbani, l'ambasciatore del Perú Harold Forsyth, il comandante dei Carabinieri per la tutela Artistica, Ugo Zottin ed altre importanti autorità politiche e culturali. 

Storia della maschera 
La maschera fu estratta illegalmente da Lambayeque, nel costa nord del Perù, luogo dove si sviluppò la cultura Sicán. Il pezzo cadde in mani di trafficanti internazionali che l'hanno offerta attraverso internet ad un importo di 170.000 dollari. La maschera è stata acquisita nel 1982 dalla cittadina italiana Margharita Cravanzola che, come si è scoperto, l'acquistò in buona fede. Ma dopo essere avvertita che possedeva un bene ottenuto del traffico archeologico, optò per consegnarlo al suo governo affinché questo lo restituisca al Perù. Cravanzola aveva diritto a chiedere un'indennità, ma vi ha rinunciato, fatto che la trasforma in una benefattrice del nostro paese. Il ministro della Cultura dell'Italia, Giuliano Urbani, ha detto a "La Repubblica" che "la maschera ritornerà il più presto possibile in Perù e che gli piacerebbe essere presente al momento della consegna. - Ha inoltre aggiunto che il suo recupero è stato grazie - all'enorme collaborazione tra autorità peruviane ed italiane." Il comandante dei Carabinieri che tutelano il patrimonio culturale, Ugo Zottin, ha detto al giornale che le investigazioni per il recupero della maschera iniziarono nel 2003, allertati da un'agenzia nordamericana che li informò che in Italia si trovavano i possessori del pezzo archeologico peruviano. Così si arrivò fino alla signora Cravanzola che ha dimostrato la sua buona fede nell'acquisto del pezzo precolombiano. La preziosa maschera sarà esposta a Roma fino al prossimo 20 marzo. Le autorità italiane hanno assicurato che prima che termini detto mese sarà consegnata al nostro paese. L'agenzia che allertò le autorità italiane sulla maschera Sicán in Italia è la Castoon Service, degli Stati Uniti.

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19 marzo – 4 settembre 2005
Dal prossimo 19 marzo il Museo degli Argenti all’interno di Palazzo Pitti ospiterà una mostra dedicata a Maria de’ Medici. Il titolo  della mostra, promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino con il determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, racchiude i termini ideali e geografici entro i quali essa si dipana: Firenze e Parigi, con Maria de’ Medici a fare da trait d’union.

La mostra di Firenze, curata da Caterina Caneva e da Francesco Solinas con Paola Bassani Pacht, Thierry Crépin-Leblond e Nicolas Sainte Fare Garnot, ha ulteriormente allargato la collaborazione tra studiosi francesi e italiani, ampliando la sezione dedicata alle arti e alla cultura fiorentine per offrire una sorta di microcosmo tardo-cinquecentesco nel quale si compendia il meglio ed il tipico delle diverse produzioni artistiche. La corte medicea degli ultimi decenni del Cinquecento viene illustrata nella prima sezione con diversi ritratti: primi fra tutti quelli importantissimi e in parte inediti della stessa Maria e dei suoi familiari. Tra questi le bellissime tele raffiguranti la giovane principessa come quella attribuita a Scipione Pulzone (Casa Vasari, Arezzo) o quella a figura intera di Santi di Tito (Galleria Palatina, Firenze). Segue una ricca selezione di opere e oggetti tra i più rappresentativi tra quelli che la giovane Maria poteva vedere prodotti ed esposti a Firenze, apprendendo contemporaneamente quanto le arti potessero essere di supporto alla politica. Una lezione che essa trapiantò in Francia fornendo un supporto fondamentale al consolidamento del potere di Enrico IV e preparando la successiva politica di Luigi XIII e del cardinale Richelieu. Tra le opere esposte piccoli preziosi dipinti (di Alessandro Allori, Jacopo Ligozzi, Cigoli, Empoli, Santi di Tito …) accostati ad oggetti raffinati usciti dalle botteghe granducali su disegno di Buontalenti, a bronzetti del Giambologna, a maioliche, cristalli, pietre dure oltre a mobili importanti come il Tavolo con i segni dello Zodiaco. La seconda sezione è stata dedicata alle feste per le nozze fiorentine di Maria con particolare riguardo agli spettacoli e alle novità musicali che in quella occasione furono messe a punto, oltre che alla moda e al costume dell’epoca. Sono presenti qui documenti autografi della stessa Maria, testi e libretti musicali con una mandola dei primi anni del Seicento, cronache dell’epoca oltre a una ricca documentazione di tessuti dell’epoca. Le novità sono qui
rappresentate da una grande tavola di Alessandro Allori restaurata per l’occasione raffigurante le Nozze di Cana nella quale la vera protagonista è la stessa Maria in abiti nuziali e da una grande tela inedita da collezione privata di ambito rubensiano preparatoria per Lo sbarco di Maria a Marsiglia. La sezione dedicata alla Francia illustra con dipinti di straordinaria qualità e importanza la produzione francese durante il regno e la reggenza della Medici e comprende le grandi commissioni ad artisti italiani. Sono presenti, provenienti dai più importanti musei francesi – primo fra tutti il Louvre - ,opere di Philippe de Champaigne, Laurent de La Hyre, Horace Le Blanc, Nicolas Freminet, Claude Vignon … oltre a Frans Pourbus (la grande Annunciazione di Nancy e i ritratti dei sovrani) e a Simon Vouet. Fra le commissioni italiane di Maria va ricordata la Felicità pubblica di Orazio Gentileschi e la serie di grandi tele commissionate intorno al 1625 a pittori fiorentini per il Gabinet Doré del Palazzo del Lussemburgo che ritornano per la prima volta a Firenze. Completano la documentazione sulle arti francesi una ricca selezione di oggetti preziosi e medaglie e, particolarmente significativa, una scelta di libri appartenuti o dedicati alla regina che possedeva una fornitissima biblioteca. L’ultima parte della mostra illustra con sontuosi ritratti di corte (per mano di Frans Pourbus, Anton van Dyck, Bartolomé Gonzales) la famiglia di Maria e le sue diramazioni in Europa. Ella riuscì infatti ad assicurare un trono a quattro dei suoi figli: oltre a Luigi XIII, infatti, Enrichetta divenne regina d’Inghilterra, Elisabetta salì sul trono di Spagna, mentre Cristina sposò Vittorio Amedeo I principe ereditario di Savoia. Altri legami importanti, anche di tipo artistico, Maria li coltivò anche con la corte di Mantova dominata dalla statura intellettuale di sua sorella Eleonora, moglie di Vincenzo Gonzaga.
 

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- Convegno "I media italici in Europa come veicolo di integrazione culturale"
organizzato da MediaPress S.r.l. per il prossimo 18 e 19 marzo a Friburgo (Germania).
l’evento è sponsorizzato da Daimler Chrysler Italia e BFA Global Advisors ed è patrocinato, tra gli altri, dal Ministero per gli Italiani nel Mondo, dalla Città di Friburgo, dal Consolato d’Italia a Friburgo, dall’Ordine dei Giornalisti italiano, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana.


- dal 18 al 20 marzo a Milano si svolgerà l'edizione 2005 di 'Fa' la cosa giusta', mostra-mercato dell'economia solidale, all'interno della quale l'Icei terrà uno stand e organizzerà un incontro sulla Repubblica Dominicana per la sezione dedicata al turismo responsabile.
 


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