lunedì, 14 marzo 2005
Mercoledì 30 MARZO 2005 alle ore 17,00 Presso il prestigioso Caffè Letterario Fiorentino GIUBBE ROSSE Il professor Panella Dott. Giuseppe Università Scuola Normale Superiore - Pisa Critico Letterario farà una analisi storico letteraria del libro Casa Confiança di Carlos e Carmine Marotta Attucci Editrice Saranno, inoltre, presenti: Attucci prof. Alessandro - Titolare Attucci Editrice Carmine Marotta - Autore Casa Confiança Per maggiori informazioni contattare: 338-5973541 oppure http://www.casaconfianca.org/
Giubbe Rosse - Piazza della Repubblica 13/14r - 50123 -
Firenze postato da: gingen | 09:46 | commenti lunedì, 07 marzo 2005
Una «due giorni» di meeting per gli emigrati nel mondo
A Potenza l'«altra Basilicata» fa il punto sui
lucani all'estero POTENZA - Si è conclusa la due giorni di meeting a
Potenza per i lucani nel mondo. Un bilancio più che positivo visto il gran
numero di emigrati che non hanno voluto mancare all'evento. «E' bello
sapere " ha detto Vito De Filippo, presidente del Consiglio Regionale "
che questa piccola regione abbia tanti amici nel mondo». Parole di
soddisfazione sono giunte da Rocco Curcio, presidente della commissione
regionale dei Lucani nel mondo: «Il primo impegno " ha affermato Curcio -
che l'associazione ha preso è stato nei confronti dei giovani figli di
emigrati lucani, ai quali è stata offerta l'occasione di seguire stage e
master presso l'Università degli studi di Basilicata. Abbiamo organizzato,
inoltre, percorsi di lingua italiana all'estero, perché non dobbiamo
arrenderci all'eventualità che l'italiano vada perduto. Anche perché "
continua " è consistente la richiesta di chi desidera apprendere l'idioma
dei genitori o dei nonni. Anche nell'ambito delle politiche sociali si è
fatto tanto: 5 anni fa, abbiamo varato il programma America latina per
aiutare i nostri connazionali in ristrettezze economiche a seguito del
tracollo finanziario che investì quasi tutto il Sud America». Attualmente
sono oltre 600mila i lucani nel mondo, di questi 80mila nella sola
Argentina. Tra loro Lucio Cifarelli originario di Sant'Arcangelo e
residente a Buenos Aires da 50 anni. «I primi anni sono stati durissimi.
Purtroppo non è facile neanche oggi essere emigranti: in Argentina il vero
problema sono le pensioni, perché dopo oltre 40 anni di lavoro si
percepiscono appena 80 euro mensili " e conclude " non credo di poter
tornare a vivere qui, anche se lo desidero tanto». Lo stesso amore per le
proprie origini si avverte parlando con Giuseppe Fortuna, presidente della
Federazione Lucani negli Stati Uniti: «Sono originario di Cirigliano, ma
vivo a New York da più di 25 anni. Vi giunsi come studente e ora insegno
all'Università. Gli italiani sono numerosissimi e ogni anno il mese di
ottobre è dedicato alla cultura del nostro Paese. Anche se ormai viviamo
in mondo globale il sangue resta quello della Lucania». E dalla Grande
Mela proviene anche Padre Carmelo Gagliardi, originario di Savoia di
Lucania, che racconta: «Spesso la domenica celebro la Messa anche nella
nostra lingua. Soprattutto durante le ricorrenze, nonostante la distanza
dal paese natio, si celebrano feste patronali con processioni e sagre a
base di piatti tipici». Per fortuna c'è anche chi dagli Usa è tornato per
vivere in Italia, a Grumento Nova per l'esattezza: è il caso di Victoria
Caputi, oggi Assessore ai Lucani nel mondo nel paese di origine del padre.
«All'inizio - dice - è stato terribile il confronto tra New York e un
paesino del Sud Italia. Oggi, però, mi trovo bene e sono felice:
nonostante tutto, qui il concetto di "famiglia" è ancora radicato e la
società è sana». Lucia De Gregorio Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno del 07/03/2005 postato da: gingen | 12:31 | commenti Al Park Hotel continua anche oggi la
conferenza regionale dei Lucani nel mondo
Uniti dalla nostalgia e dai ricordi Le storie di chi ha lasciato la propria terra e ha fatto fortuna
all'estero E' la nostalgia della propria terra e il rimpianto di una vita accanto
alle proprie famiglie, possibilità negata a molti dei nostri corregionali
da povertà e mancanza di lavoro, a legare così fortemente alla Basilicata
i tanti rappresentanti delle associazioni dei lucani nel mondo, ieri
ospiti della terza conferenza regionale a loro dedicata, svoltasi presso
la sala Fortunato del Park Hotel. Entusiasmo, commozione e curiosità di rivedere i propri luoghi di
origine, familiari ma anche semplici compaesani mai conosciuti.
Un'occasione unica per rinverdire un legame che seppure messo a dura prova
dalla distanza continua ad essere alimentato nel cuore di ognuno di
loro. Gli stenti e i sacrifici che inevitabilmente caratterizzano i primi
anni di lontananza dalla propria terra sono ormai lontani, e hanno
lasciato il posto a una nuova vita fatta di successi che molti degli
emigrati hanno saputo realizzare all'estero. La determinazione di chi
decide di andare via, nonostante la sofferenza che la scelta comporta, è
la stessa che ha consentito a molti di loro di realizzarsi
professionalmente e contribuire, con il proprio bagaglio di cultura ed
esperienze, alla crescita - non solo economica - dei paesi in cui hanno
scelto di vivere, lontani da una terra che non ha saputo dar loro le
stesse possibilità. Risorse che tanti anni fa la Basilicata ha perso e che
oggi cerca di recuperare alimentando i rapporti di nuova linfa vitale. Ai lucani all'estero è andato il caldo saluto del sindaco Vito
Santarsiero e del presidente del consiglio regionale Vito De Filippo,
seguito dalla relazione del presidente della Commissione regionale dei
lucani nel mondo Rocco Curcio. Le storie di questi protagonisti, seppure accomunate dalla stesso
destino, sono tante e varie. Storie di uomini e donne che hanno lottato
per affermarsi e integrarsi nei paesi di arrivo, cercando di portare con
sé il ricordo vivo di una dura ma sempre madre Lucania. «Quando siamo arrivati in Svizzera non era possibile per noi
contribuire ne alla vita politica ne a quella associativa. Lo abbiamo
fatto lo stesso, di nascosto, lottando per il riconoscimento dei nostri
diritti. Avevamo bisogno di una minima tutela, un modo per difenderci e
per difendere il nostro stato, la nostra lingua, i nostri costumi,
abbandonati sia dal paese di provenienza che da quello adottivo», spiega
Faustina Francabandiera, che racconta di aver deciso di abbandonare nel
giro di due sole settimane Irsina, suo paese di origine, per seguire il
marito che da anni lavorava lì. «Ho iniziato a lavorare come sarta già il
secondo giorno dal mio arrivo. I sacrifici e i disagi inizialmente ci
hanno messo a dura prova ma al contempo mi hanno reso una donna forte e
più matura», ha continuato la signora Faustina - oggi presidente
dell'Associazione lucani a Shaffhausen, che conta circa 100 famiglie, e
membro del Comites (Comitato degli italiani all'estero) della
circoscrizione di Zurigo, istituzione che rappresenta politicamente gli
italiani emigrati. «Una vera e propria conquista considerando che inizialmente lo stato
svizzero ci negava qualsiasi forma di partecipazione politica e
associativa», ha sottolineato Giuseppe Gonnella, tornato in Basilicata
dopo tanti anni di residenza a Berna. «Dopo essere andato in pensione ho
deciso di ricongiungermi nuovamente alla mia famiglia originaria, ma in
Svizzera ho lasciato mio figlio e i miei nipoti. L'emigrazione ha spezzato
due volte i legami che mi uniscono alle persone più care». Nè la distanza nè gli anni sembrano aver affievolito il desiderio
nutrito da Guglielmo Zambrino di conoscere San Chirico Raparo - paese che
nel lontano 1921 suo nonno abbandonò per sempre. «Sono il primo Zambrino
che ritorna in quella terra tanto cara nei ricordi di mio nonno e a cui mi
sento legato idissolubilmente, nonostante sia nato e sempre vissuto in
Argentina», ha commentato emozionato il signor Guglielmo, presidente
dell'Associazione lucani di Tandil che conta circa 130 famiglie. Molto più vasta, invece, la comunità dei lucani in Canada: circa
45.000. Singolare la storia di Donato Caivano che nel '59 - dopo essersi
scontrato con la durezza di un territorio che non offriva molte
opportunità lavorative - decise di lasciare Picerno e la sua famiglia.
Prima alla volta di Milano - «Città fredda e razzista che decisi di
abbandonare subito» - poi Svizzera, Germania, Australia: queste le tappe
del lungo peregrinare del signor Caivano, infine stabilitosi a Montreal in
Canada, dove ha fondato le associazioni Basilucania e Associazione lucana,
e oggi presidente della Federazione lucani in Canada. Poi un ospite importante alla Conferenza: il vicepresedente di Bank
Lorenzen, settimo istituto di credito canadese, che ha assicurato: «Mi
sento veramente fiero di essere lucano ed è per questo che mi adopero
fattivamente per diverse associazioni di lucani». Mario Gallella da tre
anni è presidente dell'esclusiva Fondazione comunitaria italo canadese del
Quebec - dove è possibile iscriversi al modico prezzo di 10.000 dollari
più un costo annuale di 1.000 dollari - e che sostiene l'importante centro
socio-culurale Leonardo Da Vinci - luogo ideale per organizzare congressi,
corsi di formazione, mostre d'arte o assistere a spettacoli teatrali,
concerti e proiezioni cinematografiche. E tra i lucani in Canada non potevano mancare i produttori di vino:
Angelo Locilento, originario di Ferrandina - dove torna almeno una volta
all'anno - è proprietario di un'importante azienda vinicola da poco
vincitrice di uno speciale premio per "Ice wine". Numerosa la comunità di Palazzo San Gervasio a Toronto - che conta
circa 3000 famiglie- in rappresentanza della quale era presente ieri
Donato Montesano, proprietario di un'impresa di carpenteria che ha
lavorato i marmi degli altari realizzati per la visita del Papa alla
città, avvenuta due anni fa, ormai famosi in tutto il mondo. Montesano, però, vanta un altro risultato importante che è quello di
essere riuscito a portare, l'anno scorso, il ministro delle Risorse umane
canadese nel suo paese nativo lucano. Mariateresa Labanca Fonte: Il Quotidiano della Basilicata del 6 marzo 2005 Link: http://www.ilquotidianodellabasilicata.it/articolo.asp?nomefile=17-bp3-0603-art_1.txt E' la nostalgia della propria terra e il rimpianto di una vita accanto alle proprie famiglie, possibilità negata a molti dei nostri corregionali da povertà e mancanza di lavoro, a legare così fortemente alla Basilicata i tanti rappresentanti delle associazioni dei lucani nel mondo, ieri ospiti della terza conferenza regionale a loro dedicata, svoltasi presso la sala Fortunato del Park Hotel. Entusiasmo, commozione e curiosità di rivedere i propri luoghi di origine, familiari ma anche semplici compaesani mai conosciuti. Un'occasione unica per rinverdire un legame che seppure messo a dura prova dalla distanza continua ad essere alimentato nel cuore di ognuno di loro. Gli stenti e i sacrifici che inevitabilmente caratterizzano i primi anni di lontananza dalla propria terra sono ormai lontani, e hanno lasciato il posto a una nuova vita fatta di successi che molti degli emigrati hanno saputo realizzare all'estero. La determinazione di chi decide di andare via, nonostante la sofferenza che la scelta comporta, è la stessa che ha consentito a molti di loro di realizzarsi professionalmente e contribuire, con il proprio bagaglio di cultura ed esperienze, alla crescita - non solo economica - dei paesi in cui hanno scelto di vivere, lontani da una terra che non ha saputo dar loro le stesse possibilità. Risorse che tanti anni fa la Basilicata ha perso e che oggi cerca di recuperare alimentando i rapporti di nuova linfa vitale. Ai lucani all'estero è andato il caldo saluto del sindaco Vito Santarsiero e del presidente del consiglio regionale Vito De Filippo, seguito dalla relazione del presidente della Commissione regionale dei lucani nel mondo Rocco Curcio. Le storie di questi protagonisti, seppure accomunate dalla stesso destino, sono tante e varie. Storie di uomini e donne che hanno lottato per affermarsi e integrarsi nei paesi di arrivo, cercando di portare con sé il ricordo vivo di una dura ma sempre madre Lucania. «Quando siamo arrivati in Svizzera non era possibile per noi contribuire ne alla vita politica ne a quella associativa. Lo abbiamo fatto lo stesso, di nascosto, lottando per il riconoscimento dei nostri diritti. Avevamo bisogno di una minima tutela, un modo per difenderci e per difendere il nostro stato, la nostra lingua, i nostri costumi, abbandonati sia dal paese di provenienza che da quello adottivo», spiega Faustina Francabandiera, che racconta di aver deciso di abbandonare nel giro di due sole settimane Irsina, suo paese di origine, per seguire il marito che da anni lavorava lì. «Ho iniziato a lavorare come sarta già il secondo giorno dal mio arrivo. I sacrifici e i disagi inizialmente ci hanno messo a dura prova ma al contempo mi hanno reso una donna forte e più matura», ha continuato la signora Faustina - oggi presidente dell'Associazione lucani a Shaffhausen, che conta circa 100 famiglie, e membro del Comites (Comitato degli italiani all'estero) della circoscrizione di Zurigo, istituzione che rappresenta politicamente gli italiani emigrati. «Una vera e propria conquista considerando che inizialmente lo stato svizzero ci negava qualsiasi forma di partecipazione politica e associativa», ha sottolineato Giuseppe Gonnella, tornato in Basilicata dopo tanti anni di residenza a Berna. «Dopo essere andato in pensione ho deciso di ricongiungermi nuovamente alla mia famiglia originaria, ma in Svizzera ho lasciato mio figlio e i miei nipoti. L'emigrazione ha spezzato due volte i legami che mi uniscono alle persone più care». Nè la distanza nè gli anni sembrano aver affievolito il desiderio nutrito da Guglielmo Zambrino di conoscere San Chirico Raparo - paese che nel lontano 1921 suo nonno abbandonò per sempre. «Sono il primo Zambrino che ritorna in quella terra tanto cara nei ricordi di mio nonno e a cui mi sento legato idissolubilmente, nonostante sia nato e sempre vissuto in Argentina», ha commentato emozionato il signor Guglielmo, presidente dell'Associazione lucani di Tandil che conta circa 130 famiglie. Molto più vasta, invece, la comunità dei lucani in Canada: circa 45.000. Singolare la storia di Donato Caivano che nel '59 - dopo essersi scontrato con la durezza di un territorio che non offriva molte opportunità lavorative - decise di lasciare Picerno e la sua famiglia. Prima alla volta di Milano - «Città fredda e razzista che decisi di abbandonare subito» - poi Svizzera, Germania, Australia: queste le tappe del lungo peregrinare del signor Caivano, infine stabilitosi a Montreal in Canada, dove ha fondato le associazioni Basilucania e Associazione lucana, e oggi presidente della Federazione lucani in Canada. Poi un ospite importante alla Conferenza: il vicepresedente di Bank Lorenzen, settimo istituto di credito canadese, che ha assicurato: «Mi sento veramente fiero di essere lucano ed è per questo che mi adopero fattivamente per diverse associazioni di lucani». Mario Gallella da tre anni è presidente dell'esclusiva Fondazione comunitaria italo canadese del Quebec - dove è possibile iscriversi al modico prezzo di 10.000 dollari più un costo annuale di 1.000 dollari - e che sostiene l'importante centro socio-culurale Leonardo Da Vinci - luogo ideale per organizzare congressi, corsi di formazione, mostre d'arte o assistere a spettacoli teatrali, concerti e proiezioni cinematografiche. E tra i lucani in Canada non potevano mancare i produttori di vino: Angelo Locilento, originario di Ferrandina - dove torna almeno una volta all'anno - è proprietario di un'importante azienda vinicola da poco vincitrice di uno speciale premio per "Ice wine". Numerosa la comunità di Palazzo San Gervasio a Toronto - che conta circa 3000 famiglie- in rappresentanza della quale era presente ieri Donato Montesano, proprietario di un'impresa di carpenteria che ha lavorato i marmi degli altari realizzati per la visita del Papa alla città, avvenuta due anni fa, ormai famosi in tutto il mondo. Montesano, però, vanta un altro risultato importante che è quello di essere riuscito a portare, l'anno scorso, il ministro delle Risorse umane canadese nel suo paese nativo lucano. Mariateresa Labanca Fonte: Il Quotidiano della Basilicata del 6 marzo 2005 Link: http://www.ilquotidianodellabasilicata.it/articolo.asp?nomefile=17-bp3-0603-art_1.txt postato da: gingen | 08:56 | commenti sabato, 26 febbraio 2005
"L'arte di Khem" di Stefano Santarsiere Siamo stati contattati dall'amico Stefano Santarsiere, un lucano che
vive postato da: gingen | 12:58 | commenti mercoledì, 23 febbraio 2005
PRESENZA LUCANA Presidente: Michele Santoro Associazione Culturale e Sociale Via Veneto 106/aTel. 099/7384301Cell 338.4945141
E-mail: michelesantoro@libero.it
Martedì 22 Febbraio 2005 PRESENZA LUCANA – “Venerdì Culturali” – L’informazione tramite il settimanale di Taranto: ULTIM’ORA. Relazione Giornalista Franco Conte Comunicato stampa di Michele Santoro Presidente di Presenza Lucana di Taranto
Dopo l’interessante serata dedicata al teatro comico lucano di Camilla Cisterna, regista della Compagnia “La Nuova Frontiera”, nell’ambito delle attività programmate per la cartella “Il ruolo della comunicazione a Taranto”, Venerdì 25 Febbraio , alle ore 18.45, per la serie “I Venerdì Culturali di Presenza Lucana”, è ospite il Giornalista Franco Conte, Direttore del settimanale tarantino ULTIM’ORA. Quest’incontro segue gli altri svolti sullo stesso tema e che ha visto ospiti “Il Corriere del Giorno” con Pierpaolo Dauria, “La Gazzetta del Mezzogiorno” ospite Pino Mazzarino, e “TarantoSera” con Giovanni Lucarelli. Il periodico Ultim’Ora che ha raggiunto i sei anni di vita, non è ancora, del tutto, conosciuto da molti lettori tarantini, questo anche per la non buona distribuzione sul territorio. Infatti non tutte le edicole di Taranto sono fornite del giornale che è pubblicato di Sabato. Nel suo intervento il Direttore Conte illustrerà : · Qual è il ruolo dell’informazione fornita dal suo settimanale nella nostra città; · Quali sono gli articoli che possono suscitare una nuova attenzione nel lettore già “saturo” dalle notizie mattutine, serali e dai tanti comunicati che, ora dopo ora, sono trasmessi dai vari canali televisivi, nazionali e locali. E’ indubbio che la moderna forma di comunicazione, esasperata nelle sue forme, per poter essere incisiva, deve essere presentata con intelligenza, per offrire quegli spunti di particolare interesse e soprattutto di qualità. In una grande inflazione di testate giornalistiche, in una città che legge poco, a lungo potrà sopravvivere solo chi saprà fare informazione, presentando la notizia in un modo asettico, non plagiato dai proprietari del giornale o da ideologie politiche. All’incontro seguirà un breve dibattito su quanto trattato. Michele Santoro Presidente di Presenza Lucana. postato da: gingen | 09:26 | commenti martedì, 22 febbraio 2005
La Giunta regionale ha approvato la graduatoria provvisoria del
progetto "Internet Social Point", rivolto alle associazioni con sede in
Basilicata, e la graduatoria definitiva dell’analogo progetto rivolto alle
associazioni dei lucani all’estero. Entrambe le graduatorie saranno
pubblicate nei prossimi giorni sul Bollettino ufficiale della Regione
Basilicata e sono già disponibili sul portale basilicatanet.it. Per consultarle basta entrare nella sezione contrassegnata dall’icona
"Internet Social Point" presente sulla home page di basilicatanet.it. Per chiarimenti e informazioni è possibile chiamare il Contact Center
della Regione Basilicata (numero verde 800 29 20 20) attivo dal lunedì al
venerdì, dalle ore 8,00 alle ore 20,00 e il sabato dalle ore 8,00 alle ore
14,00. Le associazioni escluse potranno presentare ricorso entro trenta giorni
da quello successivo alla pubblicazione sul Bur delle graduatorie inviando
una lettera raccomandata al seguente indirizzo: Regione Basilicata –
Dipartimento Presidenza della Giunta – Ufficio Società dell’Informazione e
Sistemi informativi - Progetto ISP –– Via Anzio Fabbr. A – 85100 Potenza.
Prima di inoltrare eventuali ricorsi si consiglia di chiamare il Contact
Center. Per ricevere il contributo le associazioni dei lucani all’estero
finanziate dovranno compilare e spedire alla Regione un modulo disponibile
su internet, nella sezione denominata "Progetto Isp per i lucani nel
mondo" di basilicatanet.it. (Fonte: BasilicataNews) Maggiori informazioni su Basilicatanet al seguente link: http://www.basilicatanet.it/cittele/isp/lucaninelmondo/maingradluc.asp postato da: gingen | 10:22 | commenti giovedì, 17 febbraio 2005 PRESENZA LUCANA
Presidente: Michele Santoro Associazione Culturale e Sociale Via Veneto 106/a - TARANTO Tel. 099/7384301 Cell 338.4945141 E-mail: michelesantoro@libero.it Mercoledì 16 Febbraio 2005 PRESENZA LUCANA – "Venerdì Culturali" – LA COMICITA’
NEL TEATRO LUCANO: Camilla Cisterna e la figura di Zia Antonietta.
Presenta Michele Santoro Comunicato stampa di Michele Santoro Presidente di Presenza Lucana di
Taranto Dopo aver ospitato Lino Conte, che ha trattato la storia del Teatro
dialettale tarantino, a distanza di un mese, Venerdì 18 Febbraio, alle ore
18.45, presso la sede di Presenza Lucana di Via Veneto 106/a, si torna a
parlare di teatro con l’artista Lucana Camilla Cisterna che, con la sua
compagnia teatrale "La Nuova Frontiera", continua a riscuotere enorme
successo nel materano, facendo riscoprire una comicità nel teatro
lucano. Questo appuntamento è stato programmato, anche, per dare continuità al
tema del dialetto e delle tradizioni che è stato illustrato, con successo,
nel precedente Venerdì Culturale da Luigi Vellucci. Il titolo del
Manifestino di Presenza Lucana è: Camilla Cisterna e la figura di Zia Antonietta – La comicità nel Teatro
Lucano. Camilla Cisterna è nata artisticamente 26 anni fa a Pisticci, nella
sala parrocchiale di Cristo Re. Prima dell’ultimo lavoro, presentato, come ogni anno a Natale, il
parroco don Leonardo Selvaggi, che, 26 anni fa, tenne a battesimo "La
Nuova Frontiera", ha ricordato le varie tappe che hanno caratterizzato la
crescita di questo straordinario gruppo teatrale che, servendosi del
dialetto, una lingua in via di estinzione, ha offerto indimenticabili
serate di sana comicità. Senza dubbio il primo veicolo per far divertire gli spettatori è
offerto dalla lingua dei padri, quella dei ricordi: la lingua tabù, fatta
dimenticare, già alle scuole elementari, a "suon di bacchettate". Con Camilla Cisterna nasce un personaggio che vive e si alimenta,
strada facendo, dalle storie di tutti i giorni, ma che pensa e parla in
dialetto. E’ "Zia Antonietta (Za ‘Nntunetta)", un’anziana pacchiana, che da
cinque lustri, come un folletto, entra nella vita semplice di Camilla,
caratterialmente timida e seriosa e la trasforma: è il suo gergo
dialettale antico, intriso di aforismi, parole desuete, ma che hanno
ancora un fascino in chi li ascolta, che crea l’attenzione ed il
divertimento del pubblico. Come sempre, in questo genere di commedie dialettali, divertenti e
briose, sono le parole "biascicate" giocate sull’arte del malinteso, i
doppi sensi, un’accentuazione di vocaboli dialettali e proverbi popolari,
che suscitano allegria. Ma Zia Antonietta è anche uno spirito positivo che
riesce con la sua forza ed il suo linguaggio ricercato e tipico delle
nonne lucane, di molti anni fa, a farsi capire anche da chi poco conosce
la sua lingua. Parteciperanno all’incontro, anche due attori che ruotano, nelle
commedie, intorno alla figura di Za ‘Ntunetta: Maria Panetta e Francesco
D’Onofrio. Camilla Cisterna è autrice, regista ed attrice (zia Antonietta) di
tutti i lavori della Compagnia Teatrale. La presentazione sarà del Presidente di Presenza Lucana Michele
Santoro. postato da: gingen | 10:59 | commenti mercoledì, 16 febbraio 2005
Due borse di studio per giovani lucani Data pubblicazione: 2005-02-15 postato da: gingen | 09:18 | commenti martedì, 15 febbraio 2005
ASSOCIAZIONE PRO LOCO - FILIANO COMUNICATO STAMPA Il linguaggio delle nuvole parlanti Tutti conosciamo i fumetti. Leggiamo i testi, guardiamo i disegni ma, soprattutto, interpretiamo questi due aspetti, letterario e visivo, in un modo assolutamente unico! Utilizziamo codici interpretativi, decodifichiamo metafore, interpretiamo simboli che attengono ad un linguaggio vero e proprio, con la sua grammatica, la sua sintassi e un suo vocabolario! Impariamo a far questo semplicemente, leggendo i fumetti, proprio come impariamo a parlare, semplicemente ascoltando le persone che ci circondano. Ma tutto questo è, in qualche modo, automatico. Esplorare consapevolmente la magia delle nuvole parlanti significa apprezzarne al meglio i meccanismi e, soprattutto, provare ad usarli. Inventare una storia, illustrarla, vedere la propria immaginazione che si riversa nella realtà per mezzo di un linguaggio dinamico come quello del fumetto è un' esperienza davvero unica! Questo è quanto si prefigge il progetto “Fumettare”. “Fumettare, il Fumetto come strumento culturale” è il progetto di promozione della cultura della nona arte promosso dalla Pro Loco di Filiano (PZ). Dopo il successo della mostra su Tex nell’estate 2004 (ora itinerante) realizzata dal collezionista Vito Sabia, si è dato luogo alle varie attività che prevede il progetto, fra cui seminari sui vari aspetti del medium Fumetto e corsi di disegno e sceneggiatura per ragazzi delle scuole medie. Mercoledì 16 febbraio alle 17.30 si terrà il secondo della serie di quattro seminari tenuti da Renato Ciavola (autore, referente Anonima Fumetti), Fumetto e linguaggio, nella sede dell’Istituto Comprensivo del paesino lucano. Il Presidente Paolo Spera --------------------------------------------- Associazione Pro Loco Piazza SS. Rosario 85020 Filiano (PZ) Tel. 0971.836006 E-mail: prolocofiliano@virgilio.it postato da: gingen | 10:08 | commenti lunedì, 14 febbraio 2005
La Pagina di Gingen e' lieta di annunciare che sara' presente alla: Terza Conferenza Triennale dei Lucani nel Mondo Potenza - Park Hotel - Centro Congressi 4 - 5 - 6 Marzo 2005 |
grazie a squidfingers x gli sfondi (background)